Novecento sindaci e ben nove governatori son stati nominati nelle recenti elezioni legislative messicane che hanno visto una sostanziale tenuta dello storico Partito PRI guidato dal Presidente Pena Nieto , che è riuscito a limitare le perdite rispetto agli altri partiti tradizionali del paese come il PAN di destra, più diffuso al Nord, e il PRD di centrosinistra, che ha pagato per gli scandali e le violenze nello Stato di Guerrero a Iguala dove 43 studenti vennero uccisi dalla criminalità organizzata.
Queste elezioni rappresentano quindi per il Presidente un monito ad accelerare e mettere in atto rapidamente coraggiose azioni verso la piaga più radicata nel Paese, che poi alimenta un elevato livello di corruzione più in generale.
E’ emersa la figura di un candidato indipendente dal folcloristico soprannome di El Bronco, ovvero Jaime Rodriguez Calderon che è diventato Governatore della regione di Nuevo Leon, una zona molto difficile e ad elevato tasso di criminalità. Che per un politico già scampato a diversi attentati è una sfida non da poco.
Il ridimensionamento dei partiti più importanti mette in forse un prossimo risultato elettorale ma da qui al 2018, ovviamente, il Presidente ha tempo sufficiente per ricostruire consensi maggiori per il suo partito. Ma ci vorrà molto coraggio per affrontare i problemi sociali che hanno evidenziato un rapporto clientelare e di legami con la politica sempre più preoccupante.
Fortunatamente il Paese sta vivendo un momento economicamente abbastanza favorevole, con la produzione industriale ancora debole ma con un buon trend delle esportazioni e del settore manifatturiero e, soprattutto, un rimbalzo dei consumi privati e delle vendite al dettaglio.
La Banca Centrale ha recentemente confermato i tassi al 3% invariati e ritoccato le previsioni di crescita. Con il PIL atteso nel 2015 in un range 2-3% e nel 2016 tra il 2.5 ed il 3.5% si può notare come, per ora, la coraggiosa riforma energetica non sia stata prezzata per l’indeterminatezza creata dal repentino calo del petrolio e le necessarie cautele da porsi sul comparto energetico di questi tempi.
Anche sulla politica monetaria vince la prudenza e la decisione di attendere le mosse della Fed. Prima di procedere con un eventuale rialzo dei tassi, infatti, non si vuole sacrificare la crescita economica rispetto ad un livello stabile di inflazione a ridosso del 3%, esattamente 2.88% a maggio su base annua.
La reputazione della Banca Centrale quindi si rafforza con previsioni di almeno un punto di rialzo dei tassi gradualmente tra il 2016 e il primo semestre 2017, e supportando le aspettative sul peso messicano ed anche sui titoli governativi.
La nota positiva recente, e più rilevante, è legata ai positivi effetti scaturiti da una coraggiosa politica di attrazione dei flussi di investimento, che vede nuovi volumi arrivare dall’estero e confluire nel Paese come nel caso dei 2.3 miliardi di dollari attesi da Constellation Group che investirà nell’ampliamento dell’impianto di Coahuila in Messico per la produzione di birra da esportare anche verso gli Usa.
Stesso discorso vale per l’attesa emissione obbligazionaria, per diversi miliardi di controvalore in dollari, e che servirà a finanziare la costruzione del nuovo maxi aeroporto di Città del Messico che raccoglierà investimenti per oltre 10 miliardi di dollari complessivi nel Paese.
Il Presidente si è dato da fare anche con i vicini di casa, concludendo un accordo a fine maggio con il Brasile all’interno dell’Economic Complementation Agreement per incrementare la cooperazione commerciale ed economica nel settore del turismo, arrivando ad implementare così l’interscambio commerciale tra i due Paesi.
Se tra i mercati emergenti i timori legati ai rialzi dei tassi da parte della Fed fanno paura soprattutto per le condizioni economiche non più robuste come in passato, pare evidente che il Messico ha un’ottima opportunità di distinguersi rispetto al resto dei Paesi Latam se affronterà con decisione la piaga del crimine che negli ultimi mesi ha visto una recrudescenza dei rapimenti spaventando anche parecchie major corporates di grande importanza per il Messico come Cemex, Coca Cola e Pepsi, i cui mezzi di trasporto e dipendenti son stati presi di mira. Prevenzione e riforma del sistema giudiziario sono le prossime priorità di un Governo che conserva la maggioranza in Parlamento ma ha solo più metà mandato a disposizione per convincere i cittadini delusi dai partiti tradizionalisti.