Con la tempesta Brexit in pieno svolgimento torna l’attenzione sui Periferici e sui sondaggi dedicati all’ennesimo tentativo di formare un governo in Spagna. E a pochi giorni dalle elezioni del 26 giugno il Partito Popolare (PP) del Primo Ministro Rajoy guidava la classifica con un 30,5% ma lo scandalo che coinvolge il ministro degli Interni Diaz a seguito di intercettazioni telefoniche rischia di ridimensionarne l’esito finale.
Anche se i fatti son vecchi di due anni e si riferiscono a manovre elettorali nell’imminenza del referendum indipendentista catalano. Proprio quel referendum che fu cancellato grazie al ricorso presentato dallo stesso Rajoy. Lo spunto per un attacco frontale era troppo facile per il leader di Podemos Iglesias che con il suo partito di protesta tallona il PP con il 25% dei consensi. A lui si è unito nelle aspre critiche il leader dei socialisti del Psoe Sanchez , terzo nei sondaggi con 21,2%,ed anche la guida del Partito Ciudadanos, che si attesta ora al 14,1%.
Ma c’è un altro scandalo ben più grave che è emerso da tempo ormai e riguarda i finanziamenti ricevuti da eminenti rappresentanti di Podemos dal Governo venezuelano di Chavez dal 2003 al 2011. In questo caso il dibattito si sta intensificando dopo che Podemos ha sorpassato il Psoe, che fino a pochi mesi fa era il principale partito di opposizione al PP.
In attesa di chiarimenti da Podemos bisognerebbe riflettere su fatto che questo partito ha votato contro una mozione che chiedeva la scarcerazione degli oppositori dell’attuale presidente Maduro e sollecitava l’ottenimento di un ‘autorizzazione governativa alla fornitura di aiuti umanitari , quanto mai necessari in un momento di vera e propria tragedia economica e umanitaria per i Venezuela.
Ciudadanos con la sua posizione centrista invece si dimostra decisamente più coerente e in netta contrapposizione con le posizioni estremiste di Podemos. Ma non basta perché a gennaio già erano emerse altre “relazioni pericolose” e sempre relative a finanziamenti revenienti dall’Iran nonché a incontri organizzati grazie a Maduro con esponenti dell’ETA e personaggi molto vicini alle Farc colombiane.
Così le questioni venezuelane sono costantemente su tutti i giornali spagnoli e le modalità con le quali i partiti stanno affrontando questi temi di politica estera potrebbero fare la vera differenza sull’esito del voto. Non a caso Iglesias negli ultimi giorni ha preso le distanze , convincendo ben poco, dal Governo Maduro dovendo consolidare i consensi raccolti, e dopo che Rivera è tornato vittorioso da un viaggio di solidarietà ai prigionieri politici in Venezuela .
Una “grande” coalizione tra PP , Psoe con Ciudadanos estrometterebbe e darebbe il colpo finale a Podemos nonostante i tentativi già falliti da Sanchez lo scorso aprile.
Ma ora con l’esito del referendum Brexit e l’effetto domino atteso sui mercati finanziari e non solo, si assisterà dopo le dimissioni di Cameron alla richiesta di adesione all’UE della Scozia e dall’altro lato si moltiplicheranno per un certo tempo le animosità dei partiti europei euroscettici cresciuti come funghi negli ultimi anni.
E tutto questo inevitabilmente impatterà sull’esito di queste elezioni e ne modificherà radicalmente l’esito perché i tempi son stretti e scarsi per metabolizzare un evento così complesso negli effetti economici e politici.
Durante la campagna Brexit più volte abbiamo ascoltato le accuse contro l’Italia dai fautori del Leave e così nei prossimi ottavi di finale degli Europei 2016 due importanti pedine di questo domino europeo si incontreranno per una partita di calcio in un’atmosfera che pochi avevano prefigurato potesse abbattersi sull’Ue con tale portata. Buon Gioco a Tutt