Elezioni in Turchia e divieti su Twitter e You Tube , rallentamento cinese ed esposizione del sistema bancario domestico, negoziati Russia –Usa, non frenano i mercati azionari ed anzi vedono dopo l’allargamento della banda di oscillazione dello yuan una riscossa dei mercati asiatici che sta trainando anche le divise locali emergenti dopo un saldo negativo nel primo trimestre. Infatti dall’ultima settimana di Marzo i flussi di portafoglio son tornati a fluire sulle valute e sulle Borse dei Paesi che erano stati precedentemente sospesi nel giudizio per un rischio politico economico accresciutosi in un trend correttivo durato quasi un anno.
Mentre gli analisti analizzano questi segnali che arrivano dalle divise in contrasto con i deflussi sugli investimenti a medio e lungo termine negli stessi Paesi emergenti, avanza il fenomeno Bitcoin (BTC) e delle valute virtuali tra incertezze e prese di posizione agli opposti. Dai dubbi da parte delle Autorità cinesi alla lettera di Ben Bernanke, scritta prima di lasciare il suo incarico alla Fed definitivamente all’inizio di quest’anno, allertando il senato Usa sulla diffusione del fenomeno in atto. Il caso Bitcoins si allarga se si moltiplica attraverso le sempre piu’ numerose piattaforme e in oltre 190 Paesi e 4.200 città, con regolamenti non solo via internet ma anche attraverso altri canali: Sepa,OKPay, Paypal, etc, per citare i principali. Non sono mancati studi e pubblicazioni come la ricerca della federal Bank di Chicago come anche dichiarazioni di intenti da imprenditori, agenzie di viaggio, librerie negozi negli Usa nell’accettare Bitcoins, come dall’Università di Nicosia che da quest’anno accetterà Bitcoins e per finire con lo sportello automatico in Vancouver reso operativo da Novembre scorso.
Insomma da quando alla fine del 2009 il suo ideatore Satoshi Nakamoto pubblicò uno scritto di nove pagine, sulle basi di questo nuovo sistema di pagamento, seguito da un’applicazione software che rapidamente si è diffusa sino a generare la prima transazione a Maggio del 2010 di strada ne è stata fatta. Se si pensa che Bitcoins (anche detto satoshis) ha attualmente circa 12 ml BTC di circolante pari a circa 8 mld di eur è evidente che il fenomeno è ancora “marginale” e gestibile pur in ambito senza controlli o enti governativi specifici di monitoraggio, ma nasce dal momento più profondo della crisi e si affranca dal baratto on line creatosi in Grecia come un’alternativa di sopravvivenza nello scambio di beni e servizi tra la popolazione nel momento più nero del crollo.
Lo stato dell’arte ancora rassomiglia ad un Far West, senza regolamenti, con il rischio di evidenti manipolazioni ed esposizioni ad attacchi di hackers e totale incertezza legale. Sempre virtualmente parlando un detentore i Bitcoin nel 2013 pero’ ha visto il valore di questa “divisa” schizzare da 13 a 727 Usd, con un picco a 1.200 Usd lo scorso Novembre. Immediatamente si son sentiti i soliti analisti “contrarian” urlare alla “bolla” sottovalutando le effettive dimensioni e la liberalita’ di intenti che muove operatori e investitori nel mondo BTC.
Winklevoss Bitcoin Trust ha addirittura fatto una richiesta alla SEC per poter lanciare un ETF legato all’andamento del Bitcoin, possedendone 50 ml di usd di controvalore, pari all’0.5% di quanto sia il circolante accertato, e questo avvenimento deve far riflettere sull’ipotesi che si possa arrivare ad una definizione di uno status di divisa vero e proprio al pari della lira turca, del rublo e delle altre divise in circolazione. Volendo prendere in considerazione Bitcoin come espressione di una nuova economia emergente, data la volatilità, non mancheranno gli interventi governativi tendenti a imbrigliarne le negoziazioni in un ambito regolamentare che salvaguardi un minimo gli investitori locali. Anche perché’ a fianco di BTC, emergono WOCU World Currency Unit e VEN che si differenziano per essere l’espressione di un basket di divise , ma hanno sempre ambizioni di un’affermazione globale. Siccome non mancano le prospettive nel breve di vedere anche contratti futures e derivati legati a BTC e ulteriori sofisticazioni nelle piattaforme ove decine di migliaia di trader operano attivamente su BTC bisognerà seguire lo sviluppo di questo nuovo segmento con attenzione e soprattutto coerentemente al proprio profilo rischio/rendimento che resta la linea guida principale agli investimenti più sofisticati e deregolamentati.