Elezioni europee e Brexit alla prova delle urne

Marzo

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Nonostante le condizioni di liquidità delle banche greche restino precarie pare chiaro che l’uscita della Grecia resta un’ipotesi remota, e l’attenzione degli investitori si è decisamente spostata sui risultati delle tornate elettorali europee che possono aprire a nuove opportunità di gestione dei Governi più concentrate sulle riforme ed a supporto della crescita che non nel passato. A tutto vantaggio dei mercati azionari dei Periferici e non solo.

Infatti già dalla prima tornata di elezioni amministrative in Francia e regionali in Spagna gli esiti premiano il cambiamento con il rientro di Sarkozy che guida il centro destra ma soprattutto le forse antieuropeiste più estreme come Front National e Podemos non hanno stupito o superato le aspettative dei pronostici. Le elezioni in Andalusia hanno riconfermato i socialisti e sottolineato il difficile momento del Governo in carica guidato da Rajoy.Un giudizio definitivo è posticipato alle elezioni parlamentari di Dicembre, ma difficilmente Podemos sfonderà la barriera del 20%.
E’ chiaro che i Governi che hanno caratterizzato la fase di austerity in salsa teutonica vengono giudicati duramente dall’elettorato che però non si butta nella braccia dell’estremismo ma cerca nell’alternanza un approccio riformista più adatto a recuperare terreno in un riequilibrio socio economico perso nel picco della crisi. E che nelle periferie francesi ha prodotto i presupposti per altre derive estremiste islamiste delle quali abbiamo avuto triste testimonianza.

In Inghilterra Laburisti e Conservatori son ancora appaiati prima che inizino i sondaggi ufficiali, e con l’UKIP comunque sotto il 15% che non pare più una minaccia ma difficilmente Cameron sarà rieletto. Per questo qualche giorno fa il Ministro delle Finanze Osborne ha rilanciato con sgravi fiscali trasversali sui risparmi, sui meno abbienti e per i pensionati, e nonostante un deficit del 5%, bel lontano dai target europei del 3% e l’impegno a tagli per 30 miliardi di sterline. Un Cameron indebolito costretto a fare una coalizione con Lafarge, già paventata da lui stesso peraltro, si unisce al cavallo di battaglia di sempre del referendum 2017 anti europeista (possibile Brexit?) come ultima spiaggia. Determinando un incremento della volatilità’ dei Gilts, anch’essi ormai in campagna elettorale!

Dopo il discorso della Fed di mercoledì scorso, poi, il rialzo dei tassi Usa resta ancorato al mese di Giugno con maggiore probabilità ed all’obiettivo dell’inflazione al 2% ma soprattutto a nuovi miglioramenti nel mercato del lavoro. A fronte di uno scenario solo moderatamente positivo per l’economia americana la prudenza della Fed ha evidentemente aiutato il dollaro Usa a riportarsi a ridosso di quota 1.08 e in vista di nuovi acquisti a 1.10, perché la parità con l’euro resta ancora un obiettivo di medio termine. Ma la prudenza non manca anche sui mercati obbligazionari europei che hanno visto ridursi l’attività di primario ed un modesto allargamento degli spread sul secondario, soprattutto per i financials. Finalmente però il dato sui Direttori d’acquisto UE in Marzo si è attestato a quota 51.9 segno che i bassi prezzi energetici e l’euro debole stanno iniziando a dare i loro effetti, ed anche nel settore dei servizi.

Alla luce di queste valutazioni il mercato operativamente vede sui Governativi: Australia, Germania e i Paesi scandinavi sono senz’altro i mercati obbligazionari più cari e meno interessanti , lasciando spazi, per quanto risicati ma in termini positivi, solo ai Paesi periferici e a quelli anglosassoni , quindi USA, UK e Nuova Zelanda.
Mentre su Corps e gli spread obbligazionari restano comunque compressi anche su rating BB, così i mercati azionari europei non hanno più paura neanche delle prossime elezioni e vedono il settore dei ciclici e degli energetici tra i più gettonati dagli investitori. Indubbiamente in questo contesto i mercati azionari UE sono più a buon mercato e garantiscono ritorni maggiori delle obbligazioni, con flussi in netto aumento che si confermeranno la scelta migliore per il 2015.

About the author, Claudia Segre

As a financial expert, author, speaker, and the president of Global Thinking Foundation, Claudia Segre believes the only way to build a brighter, more prosperous future is to invest in the financial education of all women and girls.

She uses her platform to fight economic violence, accelerate financial inclusion for women, support female entrepreneurs, and promote the role of fintech in closing the gender gap.

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